Furia selvaggia – Billy Kid

Il giovane William Bonney, nel suo vagabondare lontano da El paso (a 11 anni ha ucciso per difendere la madre) arriva in New Messico dove trova lavoro come cowboy conquistando la fiducia dell’allevatore, il signor Tunstall. Quando questi viene assassinato Billy decide di vendicarlo e, sostenuto dai nuovi amici Tom e Charlie, uccide Morton e lo sceriffo Brady, due dei quattro colpevoli. Sfuggito ad un tentativo di linciaggio Billy, dopo che tutti lo credono morto in un incendio, si rifugia a Madero presso un suo vecchio conoscente, Saval. Lì con i suoi due compagni vive una parentesi tranquilla anche grazie all’annuncio di un’amnistia che sembra sanare la situazione. Ma il carattere focoso di Billy the Kid riesplode prima seducendo Celsa, la moglie di Saval, poi dando la caccia a un altro colpevole, il vicesceriffo Moon, che viene freddato da Charlie. A Madeira arriva di lì a poco anche Hill, l’ultimo dei responsabili, per offrire la stella di sceriffo a Pat Garrett, un ex-pistolero che ora è diventato amico di Billy. Garrett temporeggia anche perché è il momento del suo matrimonio, ma sarà proprio durante la cerimonia che Hill e Billy si troveranno faccia a faccia e, nell’ineluttabile scontro a fuoco, Hill ha la peggio. Billy, Tom e Charlie devono fuggire anche perché Garrett, irato per il sangue che ha bagnato la sua festa di nozze, decide alfine di accettare l’incarico di sceriffo e si lancia all’inseguimento dei tre ricercati. Tom è il primo ad essere raggiunto e ucciso mentre Billy e Charlie, asserragliati in una baracca provano a difendersi; ma Charlie è crivellato di colpi e a Billy non resta che arrendersi. A Lincoln lo aspetta l’impiccagione, ma con un colpo di mano riesce a fuggire e, di nuovo, si rifugia a Madeira. Sarà l’ambiguo cronista Moultrie a indicare a Garrett dove trovare il fuggitivo e in un amaro duello (lo sceriffo intima all’ex amico di arrendersi e questi finge di estrarre la pistola dalla fondina vuota) arriva la fine di Billy the Kid.

The Left-Handed Gun
[b/n] USA 1958 (102′)

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Jess il bandito

Dopo la guerra di secessione l’arrivo della ferrovia vede i contadini messi alle strette per dover rinunciare alle loro terre. Usando la minaccia di una possibile confisca governativa il perfido Barshee cerca di imporre contratti capestro. Il risoluto diniego di mamma James e dei suoi due figli Frank e Jesse porta alla tragedia: additati come criminali, i due giovani devono darsi alla fuga e in loro assenza Barshee provoca la morte della donna. La vendetta di Jesse non si fa attendere e, tornato in città, lo uccide in un duello. La compagnia ferroviaria, capeggiata dell’infido McCoy, mette a questo punto una taglia sulla sua testa (1000 dollari) e a lui e Frank non resta che diventare banditi a tutti gli effetti compiendo soprattutto rapine ai treni della Wells Fargo. I James hanno dalla loro parte il maggiore Cobb, l’agguerrito editore di Liberty, la loro città natale, ma anche il marshall Will Wright non si accanisce verso i due “fuorilegge per forza”. Innamorato di Zerelda, la fidanzata di Jesse, sa comunque tenersi in disparte e anzi cerca di intercedere arrivando a stipulare un accordo che garantisce a Jesse, in caso di resa, una pena ridotta. Jesse si fida e, dopo essersi sposato, si consegna alla legge, ma McCoy non rispetta i patti e Frank deve intervenire per far evadere il fratello. Tornato alla vita di fuorilegge Jesse cerca di crearsi in ogni caso un parentesi familiare con Zee, ma lei non regge alla latitanza e dopo la nascita del loro figlio lo abbandona. Solitario e amareggiato Jesse continua per anni con le rapine, ma, sempre più irascibile, arriva a litigare con i suoi compagni e solo Frank riesce a farlo ragionare. L’ultimo colpo sarà però fatale alla banda. Oltre alla taglia (arrivata a 25000 dollari) c’è ora la promessa del governo di un’amnistia per chi aiuterà a catturare Jesse e uno dei complici, Bob Ford, si accorda con l’astuto detective Remington. La rapina alla banca di Northfile si rivela così una trappola: due vengono uccisi, quattro catturati e solo Frank e Jesse riescono a fuggire. Quest’ultimo, ferito, torna alla casa in cui aveva iniziato la sua vita familiare e, dopo che Zee lo ha raggiunto e curato, decide di smettere la sua attività criminale e di andarsene con lei e col figlioletto in California. Non farà in tempo. Bob Ford lo raggiunge con la scusa di portargli un messaggio di Frank e, mentre Jesse gli volta le spalle (per togliere un quadro dalla parete), gli spara e lo uccide. Una stele viene eretta un suo ricordo ed è alle parole del maggiore Cobbl che è affidato il commiato all’avventurosa storia di Jesse James.

Jesse James
USA 1939 (105′)

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I cavalieri dalla lunghe ombre

Negli anni successivi alla Guerra Civile una banda scorazza per il Midwest rapinando banche e treni. La guida Jesse James che ha al suo fianco il fratello Frank e altri fuorilegge-fratelli: gli Younger (Cole, Jim e Bob) e i Miller (Ed e Clell). Quando nell’assalto ad una banca nel Missouri Ed apre il fuoco e uccide senza motivo, Jesse, che è rimasto ferito nella sparatoria, lo espelle dal gruppo; dopo di che, in attesa del momento propizio per nuovi colpi, i fuorilegge riscoprono la vita sociale tra avventure al saloon, musiche e balli. Anche quando riprenderanno a rapinare diligenze e treni sapranno trovare spazi “privati”: il matrimonio di Jesse, il duello all’arma bianca di Cole (per la sua fiamma Beth), la disputa sentimentale tra Ed e Jim per Beth. Ma intanto sulle loro tracce c’è l’agenzia Pinkerton e gli uomini del detective Rixley, accanitisi nella caccia, arrivano ad uccidere un cugino degli Younger e il fratello minore dei James. Il funerale è un momento di forte coesione della banda che ben presto si vendica provocando però un furente agguato da parte dei Pinkerton. Jesse e i suoi riescono comunque a cavarsela e partono per un nuovo colpo a Northfile, Minnesota (per l’occasione altri si uniscono al gruppo, tra cui i fratelli Charlie e Robert Ford). Ma nella rapina tutto va storto:  la città è stata avvertita dai Pinkerton, il caveau della banca risulta inespugnabile e nella scontro a fuoco che ne esce la banda viene attaccata dai cittadini. Nella fuga due restano uccisi, Clell è colpito a morte e tutti gli Younger vengono gravemente feriti. Accampato nei boschi il gruppo si disunisce. Jesse convince Frank a seguirlo nel Missouri, deciso a formare una nuova banda, mentre gli Younger, lasciati al loro destino vengono catturati. Rixley, che non riesce a convincerli a collaborare per arrivare ai James, recluterà alfine i fratelli Ford. Sarà Bob a sparare a tradimento a Jesse uccidendolo il 3 aprile del 1882. Dopo aver appreso dell’assassinio di suo fratello, Frank James si consegnerà a condizione di poter portare Jesse a casa per la sepoltura.

The Long Riders
USA 1980 (99′)

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È stata la mano di Dio

Napoli, anni Ottanta. Fabietto è un ragazzo come tanti, che lotta per trovare il suo posto nel mondo. La sua vita verrà sconvolta da un paio di eventi che cambieranno tutto: uno è l’arrivo a Napoli di Maradona, che suscita nell’intera città un orgoglio che un tempo sembrava impossibile; l’altro un drammatico incidente che farà toccare a Fabietto il fondo, indicandogli la strada per il suo futuro.

Italia 2021 (130′)

 VENEZIA – Esattamente venti anni dopo il suo brillante esordio veneziano (L’uomo in più, correva il 2001!), Paolo Sorrentino presenta in concorso al festival E stata la mano di Dio, certo il suo film più intimo e sincero da molti anni a questa parte. Pagato lo scotto allo spirito del tempo, la serialità produttiva internazionale e domestica dei due Papi e dei due Loro (film che d’altra parte solo l’autore de Il divo poteva tentare di fare), torna ad una dimensione più personale, quasi autobiografica, e alla ambientazione napoletana.

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Madres paralelas

Due donne single, Janis, fotografa affermata e Ana, un’adolescente insicura, diventano madri lo stesso giorno. L’aver condiviso la stessa stanza in ospedale ha creato un vincolo molto forte tra loro e, quando si rincontreranno, la loro esistenza avrà imprevisti e complicati sviluppi. Un racconto di sentimenti appassionati con, sullo sfondo, una Spagna che deve ancora chiudere i conti col suo passato.

Spagna 2021 (120′)

 VENEZIA – Dopo aver fatto i conti con la sua storia personale e familiare in Dolor y gloria (Berlino ‘20) Pedro Almodóvar apre il festival di Venezia con Madre paralelas dove torna al tema fondamentale della sua filmografia, la donna, l’eterno femminino, e quindi l’essere figlia e madre. E chiama ad interpretarlo le sue attrici feticcio: Penelope Cruz, Julieta Serrano, Rosy De Palma, con l’aggiunta della brava esordiente Milena Smit.

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Il cieco che non voleva vedere Titanic

Jaakko (Petri Poikolainen) è ipovedente e ridotto sulla sedia a rotelle a causa della SLA. Ha una grande passione per il cinema, privilegiando James Cameron e John Carpenter. A solleticarlo c’è Sirpa (Marjaana Maijala), donna che ha conosciuto virtualmente e che, dialogando con lui, tenta di convincerlo a vedere Titanic. Jaako si trova coinvolto in una situazione pericolosa quando decide di uscire di casa per raggiungere la donna…

Sokea Mies, Joka Ei Halunnut Nahda Titanicia
Finlandia (116′)
VE 79°: Premio degli spettatori (Armani Beauty-Orizzonti Extra)

 VENEZIA – Sono lontani i tempi in cui i primi teorici del cinema consideravano il primissimo piano un vero e proprio tabù, in quanto distorceva quell’illusione di realtà che giocava allora un ruolo di rilievo nel rapporto tra il film e lo spettatore.

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Old Henry

USA 2021 (99′)

 VENEZIA – È dai tempi di L’uomo che uccise Liberty Valance (1962) che sappiamo che nel West, “se la leggenda diventa realtà, vince la leggenda”, così di fronte a Old Henry può venir meno qualche sicurezza relativamente a qual è per noi la vera storia di fuorilegge mitizzati come Jessy James e Billy The Kid (MCmagazine 73)…

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Spencer

USA 2021 (111′)

 VENEZIA – Una giovane donna si perde mentre guida lungo una solitaria strada di campagna. Chiede informazioni agli avventori di un locale, che, per tutta risposta, al suo ingresso la fissano come inebetiti e sorpresi dalla sua presenza. Con l’aiuto di alcuni automobilisti appena più loquaci, che oltre alle indicazioni le forniscono un breve ma perentorio avvertimento, riesce poi a raggiungere la meta: una enorme villa spersa nel contado inglese, i cui abitanti paiono sin dal primo ingresso succubi di ritualità misteriose e un po’ sconcertanti. Mentre strani libri si manifestano sul suo letto e inquietanti sogni le agitano il riposo, la protagonista inizia a crollare sotto il peso dell’angosciante controllo che gli altri inquilini esercitano su di lei.

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Atlantide

Una sinfonia d’immagini che si muove attorno alla quotidianità di un gruppo di adolescenti delle isole della laguna veneziana, una generazione smarrita, attratta dalla forza e dalla velocità a bordo di barchini truccati che sfrecciano come bolidi sull’acqua.

Italia 2021 (116′)

Lux Padova Logo

 

 VENEZIA – Protagonista di tutti i film del regista e videoartista ravennate Yuri Ancarani è lo spazio. Quello claustrofobico dell’interno di una piattaforma per l’estrazione del gas in Piattaforma prodotto da Maurizio Cattelan e presentato a Venezia nel 2011, quello dello stadio di SanSiro vuoto (San Siro 2014), quello del deserto del Qatar in The Challenge presentato a Locarno nel 2016 e infine quello della laguna veneziana nel suo ultimo lavoro e primo lungometraggio, da lui scritto, fotografato, montato e diretto, Atlantide, proiettato a Venezia nella sezione Orizzonti.

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Il buco

Italia/Germania/Francia 2021 (93′)

 VENEZIA – Milano, 1961. Una trasmissione televisiva in grossolano bianco e nero ci illustra la costruzione, in pieno boom economico, del grattacielo Pirelli, allora il più alto d’Europa. È visibile, nell’impeto del cronista arrampicato sull’impalcatura dei lavavetri, l’orgoglio per quel risultato che proietta simbolicamente l’Italia nel novero dei paesi avanguardisti e, più ancora, delle principali potenze economiche del continente. Calabria, Parco Nazionale del Pollino, 1961. Un gruppo di speleologi disceso dal Nord Italia si propone di esplorare l’Abisso del Bifurto, una profonda grotta carsica, di cui allora non si conosceva la geografia. Accompagnati da pochi pastori esperti di quelle terre inesplorate, il loro difficoltoso viaggio per discese e strettoie dura settimane e si conclude a una profondità di -687 metri, là dove le vie interne si interrompono e il baratro si richiude.

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