Il docufilm inizia con interviste alle persone che oggi vivono a Rijeka/Fiume. Le domande vertono sulla loro conoscenza o meno di Gabriele D’Annunzio. Si vuole cioè testare quanto può essere rimasto oggi nella memoria dell’impresa compiuta nel periodo che andò dal settembre del 1919 al dicembre del 1920. A seguire si mette in scena per le vie della città odierna quanto accadde in quei sedici mesi.
Croazia/Italia/Slovenia 2025 (112′)
54° International Film Festival Rotterdam: vincitore (premio Tiger)
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Attraverso una ricostruzione drammatica e digressioni documentarie, Igor Bezinović cattura lo spirito del poeta, drammaturgo, giornalista, aristocratico e ufficiale dell’esercito italiano Gabriele D’Annunzio e il nascente fascismo nei suoi tentativi di annettere la città di Fiume (Rijeka) all’Italia all’indomani della prima guerra mondiale. Nel 1919, indignato per l’esito della Conferenza di pace di Parigi, che proponeva di consegnare la città di Fiume (ora Rijeka, Croazia) alla Jugoslavia, il poeta, aristocratico e ufficiale dell’esercito italiano Gabriele D’Annunzio occupò la città. L’occupazione di 16 mesi rappresenta uno degli esperimenti di governo più peculiari della storia. Igor Bezinović rivisita questo episodio singolare poco più di un secolo dopo, avvalendosi dell’aiuto dei cittadini di Rijeka nel tentativo di recuperare la storia e raccontare la loro versione di ciò che è accaduto.
L’avvincente documentario ibrido si apre confrontando il passato e il presente di Rijeka, prima di scendere in piazza per interrogare la popolazione della città sulla loro conoscenza del leader fascista. Combinando filmati d’archivio, intermezzi documentari informativi, interviste con i membri del cast e ricostruzioni drammatiche che catturano lo spirito dell’epoca, Fiume o morte! affronta le visioni ultranazionaliste che sostenevano le azioni di D’Annunzio.
Lontano da una lezione di storia convenzionale, interroga il modo in cui il passato informa il presente, riflettendo sulla persistenza di ideologie estremiste nella società contemporanea. Come osserva crudamente un intervistato, “Sono ancora in giro oggi, sfortunatamente, semplicemente non sappiamo chi sono”.
Vanja Kaludjercic – International Film festival Rotterdam