Ariaferma

Leonardo Di Costanzo

Un vecchio carcere ottocentesco, situato in una zona impervia e imprecisata del territorio italiano, è in dismissione. Per problemi burocratici i trasferimenti si bloccano e una dozzina di detenuti rimane, con pochi agenti, in attesa di nuove destinazioni. In un’atmosfera sospesa, le regole di separazione si allentano e tra gli uomini rimasti si intravedono nuove forme di relazioni.

Italia/Svizzera 2021 (117′)
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    Terzo lungometraggio di finzione di Leonardo Di Costanzo, dopo L’intervallo e L’intrusa, Ariaferma conferma la grande mano del regista campano nelle creazioni di spazi e di atmosfere sospese che derivano (anche) dai luoghi in cui i film sono ambientati. In questo caso riesce anche a superarsi, con una particolare rappresentazione di un carcere in via di dismissione, dove mantenere intatte regole che non ci sono più diventa una sorta di gioco al massacro tra guardie e ladri: le definizioni di “ruolo”, infatti, perdono la loro valenza principale e tra gli uomini presenti nascono nuove forme di relazioni. Forte di una grande tenuta narrativa, il film ha dalla sua un disegno complessivo incisivo e coraggioso, potente e delicato allo stesso tempo, valorizzato da una grande componente umana che risiede spesso nei dialoghi tra i due principali contendenti. Nonostante il tema forte, la regia si mantiene sempre essenziale e asciutta, senza mai incappare in possibili trappole retoriche presenti lungo il cammino. Notevolissime prove di Silvio Orlando e Toni Servillo, per la prima volta assieme sul set. Scritto dal regista insieme a Bruno Oliviero e Valia Santella, il film è stato presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021, ma avrebbe meritato di entrare nella competizione principale.

longtake.it

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