Uno sguardo sul mondo dei barcari della navigazione interna, un tempo parte centrale del sistema di trasporto di merci e persone e ora… Se l’acqua ride è una docuserie in 10 episodi; nella prima puntata (Il tempo della secca) affronta la drammatica siccità dei corsi d’acqua che diventa metafora del rapporto della società con l’ambiente e al contempo documento oggettivo di una realtà storica in divenire.
Italia 2022 (30′)
Il mondo dei barcari della navigazione interna, un tempo parte centrale del sistema di trasporto di merci e persone, è attualizzato ai nostri tempi. La prima puntata di Se l’acqua ride, realizzata in pieno periodo di drammatica siccità dei corsi d’acqua, che ha perfino influenzato le riprese, adattandole alla situazione, è metafora del rapporto della società con l’ambiente e nel contempo documento oggettivo. Il giovane Ganbeto, a metà degli anni ’60, è avviato dalla famiglia ad un mestiere, il barcaro, che presto scomparirà, in Italia, insieme alle barche da trasporto fluviale, sopraffatti dalle esigenze della velocità autostradale, i cui esiti, però, oggi, a distanza di circa 60 anni, sono scontati dalle nuove generazioni di “Ganbeti”. La rilettura della storia, ambientata nell’estate 2022, fornirà un primo responso: la secca. Il tempo della secca è la prima puntata di una docuserie che si svilupperà in 10 episodi. Prodotta da VideoLab di Padova, con la collaborazione di Traditional Venetian Boats e del Museo Civico della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme. La sceneggiatura di Michele Angrisani e Paolo Malaguti è focalizzata sulla rivisitazione in chiave odierna del racconto del romanzo pluripremiato, pubblicato da Einaudi, Se l’acqua ride, scritto da Paolo Malaguti, e arrivato secondo al Premio Campiello 2021.