La California

Cinzia Bomoll

Due sorelle gemelle, ma con due caratteri opposti, vivono in una zona che si chiama La California, una provincia realmente esistita nelle profondità dell’Emilia Romagna che ha tutta l’impressione di essere quella zona di frontiere come nei classici western in salsa italiana. Una terra dove i personaggi s’intrecciano e si influenzano a vicenda, con esiti a volte difficili da controllare.

Italia 2022 (100′)

Che questo film, presentato nella sezione Freestyle alla 17° edizione della Festa del Cinema di Roma, abbia il tono di un esperimento lo si vede nei volti. Un cast che per buona parte proviene dalla musica (da Le Donatella a Lodo Guenzi e Nina Zilli) e una storia che cerca di prendere ispirazione da più parti, dal genere thriller al western ma con tocco di originalità come il look punk proprio di uno personaggi del film. La California si pensava fosse solo al di là del mare. Con le due distese naturali, i deserti e le vallate che popolano l’intera area. La California è il sogno. Per questo è meglio tenersi ben stretta quella che si trova sul confine dell’Emilia, con i suoi campi di grano dorati ben descritti da alcune sequenze del film.
La storia non ci mette molto a svelare certi dettagli che toccheranno i protagonisti. La California si concentra sulle gemelle Ester (Silvia Provvedi) e Alice (Giulia Provvedi), ma lo sguardo della macchina da presa va sempre alla ricerca di qualcos’altro. Come se volesse raccogliere più informazioni possibili in modo da offrire un quadro completo del contesto legato al racconto. Ci si immerge direttamente in un mondo dove il noir e il thriller si sposano con la commedia e il dramma adolescenziale. Un equilibrio difficile da mantenere, ma la regista Cinzia Bomoll è riuscita a mettere a fuoco ogni singolo aspetto affrontato nel film, dalla politica, la società e persino l’ambiente, dato che in mezzo a una natura sconfinata c’è l’industria della plastica che sta minando la sua salute. Al di là dei temi affrontati colpisce molto la scelta di affidare il ruolo da protagoniste a Silvia e Giulia Provvedi. Lodo Guenzi abbiamo avuto modo di vederlo alla prova in una delle sorprese cinematografiche come Est – Dittatura Last Minute, ma nel ruolo del padre punk che non abbandona mai la bicicletta e la fattoria di famiglia si è davvero superato grazie un’interpretazione che non risulta mai eccessiva. Le due attrici giocano invece sugli opposti che si attraggono seguendo il loro istinto che rende tutto molto autentico. Ester e Alice non solo mostrano le loro fragilità, ma lottano per guadagnarsi un briciolo di libertà sfidandosi, arrabbiandosi, ma sempre con l’obiettivo di conquistare momenti di felicità con follia, tenacia e leggerezza tipiche dell’adolescenza e del rock n’roll. Perché in fondo sognare la California, come in quella celebre canzone, non è poi così impossibile se il sogno è condiviso.

Riccardo Lo Re – taxidrivers.it

Non serve andare dall’altra parte della luna per avvicinarsi all’America, come cantava Lucio Dalla, perché la California è (anche) sulle rotte emiliane, nel cuore della provincia modenese. Il cartello stradale, quello vero, oggi presenta un “Casale” prima di questo nome così bizzarro, la cui origine non è ben chiara (…) Una storia che accoglie molte, moltissime linee. Quella principale è il rapporto di sorellanza tra due gemelle, Ester e Alice, cresciute in campagna con i diversamente infelici genitori, il padre con look punk che si dedica ai suini e madre inquieta che fa i tortellini per il Circolo ARCI. Attorno a loro una vasta umanità che ha a che fare con i racconti di Stefano Benni, le canzoni degli Skiantos, i fumetti di Andrea Pazienza: il nonno partigiano che passa il tempo a pescare pensando al passato, la barista che non rinuncia al sogno della musica , l’esule cileno che tutti chiamano Allende con figlio destinato a entrare nel cuore delle gemelle. Le vicende tra famiglia e comunità si intrecciano con la storia recente: si parte dalla fine degli anni Settanta, si sente l’eco della bomba alla Stazione di Bologna nelle immagini televisive del 1980, si attraversa il decennio fino alla svolta della Bolognina, si arriva ai Novanta con l’ascesa di Berlusconi. E nel frattempo le gemelle crescono, si innamorano, litigano, cercano un posto nel mondo, finché un evento drammatico rivoluziona gli equilibri (che forse non sono mai stati tali).

Film schietto e diretto, La California si cala nel cuore nero di una terra periferica e per certi versi di frontiera, con le sue morbidezze e asperità, che al netto di scelte non sempre felici (la fotografia dei ricordi dai toni nostalgici, la parte centrale un po’ dispersiva, il coro di maschere forse troppo affollato, il cattivo tagliato con l’accetta) riesce a dialogare con l’umanità di due protagoniste che finiscono per fondersi senza confonderci. La generosità è indiscutibile, così come l’empatia verso i personaggi e l’adesione al genius loci, e non stona la commistione tra il registro brillante e malinconico e quello più cupo e noir. A far da voce narrante è Piera Degli Esposti (accreditata anche come sceneggiatrice), a cui il film è dedicato, vero valore aggiunto per potenza carismatica e capacità misterica

Lorenzo Ciofani – cinematografo.it

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