Il tempo che insegna

Giacomo De Bello

Frank, al termine di una lunga carriera criminale, si ritira nel suo piccolo paradiso assieme all’amata Laura. Ma il tempo lo raggiunge e lo costringe a rivedere i suoi piani.

Italia 2020 (31′ 39″)

Il tempo che insegna è un’opera a metà tra cortometraggio e mediometraggio (il minutaggio supera di poco i 30 minuti), con un folto cast di professionisti e soprattutto una sceneggiatura complessa e articolata. Frank è un ormai anziano criminale che, al termine di una lunga carriera di successo, si ritira in un’antica villa in provincia. Purtroppo i fantasmi delle sue colpe torneranno a tormentarlo e il passato sarà pronto a sconvolgere i suoi piani. La famiglia, l’amore, i peccati, tutta la sua esistenza è appesa a un filo molto sottile e Frank dovrà compiere dei sacrifici per provare a mantenersi in equilibrio. “Insegna tvtto il tempo”, questa frase di Eschilo, incisa su una colonna della villa, introduce la narrazione e annuncia subito il vero protagonista della storia, il tempo stesso. Il film, infatti, è raccontato come un rompicapo temporale dove si alternano scene del passato e del presente gettando lo spettatore immediatamente in una dimensione frammentata, dove le identità dei protagonisti celano le loro verità fino alla fine. Chi è la vittima, chi il carnefice? Solo la sequenzialità anti-cronologica delle scene può gettare luce sugli eventi a poco a poco, scena dopo scena e solo nella conclusione concede di ammirare il quadro completo. Proprio come il corso del tempo, che svela le sue trame anno dopo anno, attimo dopo attimo, e ciò che prima era confuso viene chiarificato solo grazie all’attesa. Più che un “tempus fugit” è un “veritas filia temporum” (la verità è figlia del tempo).
Se la sceneggiatura, raffinata e composita, di Stefano Dallan, è il cuore della narrazione, è grazie alla regia sinuosa di Giacomo De Bello (alle spalle due grosse esperienze nel reparto regia della serie di Luca Gaudagnino We are who we are e dell’ultimo capitolo di Mission impossible) che le immagini restituiscono il mistero dei protagonisti naufraghi tra passato e presente.

  • Cesare Bisantis – longtake.it

 

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