Un documentario che, tra passato e presente, racconta non solo l’artista ma anche l’uomo come padre e marito. Foto e video di famiglia si aggiungono infatti a riprese originali girate tra Cina, Europa, New York e Colombia. Il coinvolgimento di curatori, storici e accademici permette così di rivelare la creatività e le convinzioni di una delle personalità più geniali del mondo dell’arte del nostro tempo. I suoi quadri e le sue figure in sovrappeso sono un po’ l’emblema e la voglia di raccontare qualcosa che valichi la perfezione.
Canada 2018 (82′)
Fernando Botero, artista di origine colombiana, da sempre noto perché i suoi quadri raffigurano persone in sovrappeso, è il protagonista di un documentario che offre la possibilità di scoprire lati e chicche della sua arte, del suo essere artista e delle persone soggetto delle sue tele pittoriche. Un artista conosciuto e amato ovunque, che continua a farsi conoscere anche perché ha una attività molto prolifica alle spalle. Fino all’età di 87 anni ha continuato a realizzare opere importanti di un certo calibro che sono protagoniste di un documentario dedicate alla sua figura e alla sua meravigliosa arte. Una pellicola che nasce grazie ad un progetto dell’artista canadese Don Millar, sostenuto dalla stessa figlia di Botero Lina, che ha prodotto il documentario. È durante una mostra in Cina, che ha attirato tantissimo pubblico, che nasce insieme alla figlia Lina e ad altri due figli dell’artista, l’idea di realizzare un documentario che lo racconti e dia modo di vedere come il perno della vita di Botero fosse la sua famiglia, con la presenza di tutti i suoi figli, che gli sono sempre stati accanto, non facendogli mai mancare il loro supporto.
L’obiettivo infatti non è solo mostrare l’artista e i quadri che ha realizzato, ma svelare un lato maggiormente intimo e privato, ovvero l’amore della famiglia, la sua casa, il suo focolare. Una storia che è un dialogo tra i figli e il padre e che vede la presenza di diversi artisti e critici d’arte per dare un ritratto esaustivo dell’uomo, ancor prima che dell’artista.
Simona Bernini – fidelityhouse.eu