Vincent è un ex criminale che desidera più di ogni altra cosa una vita normale e tranquilla. Insieme con la moglie Sandy e il figlio DJ, ormai prossimo al college, ha costruito una famiglia amorevole e con loro sta trascorrendo le vacanze invernali in una baita di montagna. Il caos si scatena quando l’ex moglie di Vincent, Ruth, il suo figlio rinnegato, Rocco, e la fidanzata di quest’ultimo, Marina, si presentano all’improvviso per rovinare la vacanza e soprattutto per dare loro una notizia: i gangster Leftie e Lonnie stanno per venire a prenderli…
USA 2024 (103′)
TORINO – Se hai un trascorso criminale alle spalle e hai cercato di rifarti una vita, inevitabilmente i fantasmi del passato verranno prima o poi a raggiungerti per pareggiare i conti. Dal capolavoro di Jacques Tourneur Le catene della colpa (Out of the Past, 1947) il cinema ha declinato questo tema nei modi più svariati; nel caso di Riff Raff il regista 59enne Dito Montiel, dopo la versione drammatica adottata in Son of No One (2011), sceglie la strada della commedia (su una famiglia disfunzionale raccontata e commentata dal figlio più giovane), che si trasforma in un revenge thriller fatto di equivoci, colpi di scena, grilletti facili, battute spiazzanti, morti apparenti…
La tenuta del film è merito anche della brillante sceneggiatura di John Pollone e della bravura dei protagonisti, da Ed Harris a Jennifer Coolidge, da Bill Murray al fantastico Miles J. Harvey. Vincent (un sempre più asciutto Ed Harris) che si è lasciato il passato criminale alle spalle e ricostruito una vita del tutto rispettabile, si appresta a trascorrere un sereno Capodanno nella bella villa nel Maine in compagnia della moglie e del figlio adolescente (Miles J. Harvey). Senonchè i problemi del passato gli piomberanno addosso con l’arrivo inaspettato della exmoglie (una splendida Jennifer Coolidge) logorroica e quasi sempre alticcia e del figlio primogenito con la moglie italiana vistosamente incinta, che comprometteranno con facilità gli equilibri borghesi che Vincent si era costruito. Equilibri che verranno definitivamente infranti dall’arrivo di un ex compare (Bill Murray), che ha motivi per vendicarsi sia del padre che del figlio. L’espressione Riff Raff (come già Ken Loach ci aveva insegnato) viene usata per indicare un gruppo di persone poco rispettabili, a volte spregevoli, che vivono in stato di pericolo.
Tutti i personaggi del film vivono effettivamente in una situazione di pericolo e tutti hanno un loro background, che i vari flashback chiariranno, andando ad arricchire un racconto corale, che si sviluppa con un ritmo che non lascia spazio alla noia e con dei dialoghi spesso esilaranti. Montiel gioca con il genere non solo con l’uso dei flashback rivelatori di un passato misterioso, ma anche con l’artificio della voce fuori campo di un narratore apparentemente over, ma che poi si svelerà come appartenente ad uno dei personaggi più irresistibili del film, dotato tra l’altro di una voce del tutto particolare (se ne raccomanda la visione in VOS). Si può affermare che Dito Montiel, nato e cresciuto nel Queens, curioso mix di sangue nicaraguese e irlandese, ex musicista punk, ex modello, ex scrittore, già premiato a Venezia nel 2006 per Guida per riconoscere i tuoi santi, abbia realizzato con questo film una gustosa, anti-tradizionale commedia dark di Natale.
Cristina Menegolli – MCmagazine 98