Mond

Kurwuin Ayubd

Sarah, una ex professionista di arti marziali, lascia l’Austria per allenare tre sorelle di una ricca famiglia in Giordania. Quello che sembrava essere un lavoro da sogno non tarda a dimostrare lati inquietanti, perché le giovani sono tagliate fuori dal mondo e costantemente sorvegliate. Lo sport non sembra interessarle. Perché l’hanno ingaggiata allora?

Austria 2024 (92′)

LOCARNOKurwuin Ayubd, ventisettenne irachena trapiantata a Vienna, si era già fatta conoscere alla Berlinale 22 Sezione Encounters con il suo film Sonne incentrato su tre ragazze irachene che cercano di trovare la loro strada nella Vienna odierna..

    Qui a Locarno, con Mond, la regista presenta l’altra faccia della luna, quella oscura e nascosta del suo mondo d’origine. Il risultato è altrettanto buono, con un tanto di suspense e forse di critica sociale in più. La trama: Sara, una professionista di MMA (Mixed Martial Arts), al momento della pensione lascia l’Austria per accettare l‘offerta di allenare tre sorelle di una facoltosa famiglia giordana. Ma subito, quello che sembrava un impiego da sogno (Hotel 5 stelle, autista che la porta avanti e indietro dall’hotel al favoloso palazzo dove le ragazze abitano) non tarda a trasformarsi in un incubo. Le sue allieve, oltre a presentare una scarsissima propensione per l’attività fisica, vivono tagliate fuori dal mondo: niente telefono, niente Internet, niente social, costante sorveglianza di minacciosi bodyguards. Il palazzo diventa da subito una specie di gabbia, l’allenatrice stessa non può accedere alle stanze delle ragazze, in una delle quali scopriremo un raccapricciante segreto famigliare (no spoiler). Sara si propone come salvatrice e tra le quattro nasce un curioso sentimento di sorellanza. Durante un’uscita allo shopping center avviene un tentativo di fuga che porta a un vorticoso finale (no spoiler).

Forse non è un caso che il produttore del film sia Ulrich Siedl, regista austriaco pluriinvitato ai festival, famoso per i suoi film tra il documentario e la fiction, in genere su temi di violenza, solitudine e infelicità. Impossibile non pensare ai molti casi di ragazze arabe di nobile e ricca famiglia che, quando hanno tentato di ribellarsi alle imposizioni famigliari e sociali, sono andate incontro a un tragico destino. Una su tutte Latifa, principessa emiratina, del cui caso tutti i giornali hanno parlato.

Giovanni Martini MCmagazine 96

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