La Storia del Frank e della Nina

Paola Randi

Tre adolescenti, una storia d’amore e di amicizia: Carlo non riesce ad esprimersi se non attraverso i suoi graffiti con i quali, col nome di “Gollum”, scrive sui muri di Milano. La sua vita, come quella del suo amico Frank, cambia all’improvviso quando i due si imbattono in Nina, mamma a soli 16 anni che sta fuggendo da un matrimonio forzato. Per stare vicino a Nina, Frank si unisce dapprima alla gang dell’ex marito della ragazza, ma alla fine i tre ragazzi decidono di scappare insieme dalla città per formare una nuova e insolita famiglia.

Italia 2024 (105′)

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   Gollum (così lo chiamano i bulli) non sa parlare e si esprime sprayando sui muri. Un giorno incontra Frank che invece con le parole è abile tanto da poter vendere compiti di italiano e non solo. Quando compare Nina, sedici anni, e già una figlia con il malavitoso “Il Duce”, la vita cambia per tutti e tre. Paola Randi ci propone una Milano inedita e personale tracciando un percorso in cui una realtà trasfigurata e il peso dell’esistenza si fondono con la tenerezza. Un film che ama sorprendere quello di Randi che però non utilizza mai la sorpresa fine a sé stessa. A partire dal prologo in cui ci viene descritto in dettaglio un furto di rame da una fabbrica si apre una continua scoperta. Prima si tratta dei pensieri di un narratore che non sa parlare ma riesce ad inserirci in ogni situazione e a descriverci il proprio rapporto con la realtà che lo circonda. Che si arricchisce della presenza di Frank che potrebbe essere il suo opposto per una molteplicità di motivazioni ma che diviene l’amico migliore da quando Nina colpisce anche lui come ha colpito Gollum. In tre attraversano una Milano realistica e al contempo immaginata con un fondo di amarezza ma anche con la speranza che a volte il prendersi una parentesi (il ‘non esistere’) nei confronti del mondo degli adulti possa costituire un’occasione per guardarsi dentro. Magari mentre si corre da un luogo all’altro cercando quella libertà, che è difficile da concretizzare ma di cui a quell’età si ha bisogno come dell’aria. Soprattutto quando ci si è infilati in una vicenda come quella della Nina, madre a sedici anni e con un marito violento e dispotico. La regia li segue, li asseconda, offre loro occasioni per manifestare sensazioni e sentimenti quasi che lasciasse loro la potestà di dare una direzione al film (anche se poi non è così). Del tutto godibile poi è la presenza di Bruno Bozzetto, nonno totalmente smemorato ma ricco di un’umanità della quale non ha perso il ricordo. Intorno a loro Milano, che la regista ama e ci offre nelle sfumature più diverse che si allontanano volutamente dal conosciuto che lasciano sullo sfondo (vedasi a titolo di esempio la Torre Velasca).

Giancarlo Zappoli – mymovies.it

  «Io penso che questo film racconti la città in maniera straordinaria: ne coglie la sua vera essenza romantica: lLa storia del Frank e della Nina è un romanzo di formazione per sognatori che nasce dal desiderio di raccontare la mia città: Milano. Perché Milano è una città di sognatori, gente che arriva perseguendo il sogno di una vita migliore, di progresso e di costruzione di un’esistenza più significativa. Persone che storicamente sono arrivate a Milano da tutta Italia e anche da tutto il mondo, e che l’hanno proprio nutrita. Milano è fatta a cerchi concentrici come se avesse al centro un cuore che viene nutrito da queste vene che arrivano fino a fuori città. E se uno guarda Milano dall’alto – c’è una foto bellissima di un satellite dove si vede tutta la Lombardia con la nebbia – capisce che poi, con questi nuovi grattacieli straordinari che hanno fatto, che sono veramente bellissimi e sembrano proprio il castello incantato delle favole, che uno va a conquistare superando le paludi nebbiose, è molto interessante. I tre protagonisti sono quasi adulti, alla ricerca del loro posto nel mondo, della libertà, dell’affermazione della propria unicità, del loro modo di vivere la realtà e i legami, di un amore anarchico. Gli eroi di questa storia sono i ragazzi, i loro sogni e la città. Un narratore muto, una realista rivoluzionaria e un irriducibile sognatore dentro una Milano accarezzata dalla nebbia, lontana come un desiderio, romantica e complessa, nascosta e irresistibile, all’inseguimento del futuro. La storia del Frank e della Nina è la storia di tre ragazzi in lotta contro la realtà.»Paola Randi

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