South Korea 2023 (142′)
UDINE – Il film di Kim Sung-soo 12.12: The Day, è un blockbuster, che in Corea ha raggiunto il massimo di visualizzazioni: 13 milioni di biglietti venduti (praticamente è stato visto da un coreano su quattro) e racconta il colpo di stato con cui il generale Chun, fondatore del club militare segreto Hanahoe, mise fine alla cosiddetta “primavera di Seul”, il breve periodo succeduto all’assassinio, il 26 ottobre 1976, del presidente-dittatore Park Chung-hee, che aveva fatto sperare ai Coreani di poter instaurare riforme democratiche.
La vicenda è narrata con un ritmo incalzante nell’alternarsi di scene di grande spettacolarità, che tuttavia non pregiudica il rigore della ricostruzione storica. Tratteggia un ritratto impietoso dei vertici militari, puntando il dito non solo sui golpisti, ma anche su quella schiera di alti ufficiali, funzionari e persino ministri che hanno voltato le spalle al loro popolo e al loro dovere. Il tentativo del comandante Lee Tae-shin (Jung Woo-sung) di opporsi al golpe rende palpabile la drammaticità della solitudine dell’eroe, della fragilità delle istituzioni, della resa di una democrazia che ancora non aveva visto la luce. Dal lato opposto la figura luciferina di Chun, interpretato dal bravissimo Hwang Jung-min, mette in luce tutta la banalità del male incarnata in un personaggio, che facendo leva sugli istinti più bassi e su parole d’ordine obsolete, riesce ad impadronirsi del potere con estrema facilità, in sole ventiquattrore, costringendoci a riflettere su quanto fragili possano essere ovunque le istituzioni democratiche.
Cristina Menegolli – MCmagazine 91