Logos Zanzotto ripercorre l’opera poetica di una delle più importanti voci della poesia italiana: Andrea Zanzotto (1921-2011). Le immagini di questo film ricostruiscono visivamente il senso profondo della sua poesia, ricomponendo le suggestioni provenienti dalla sua voce, dal suo logos, capace come nessun altro di definire l’importanza del ‘paesaggio’. Da locus amoenus a spazio visivo sempre più segnato dai pericoli della modernità e dell’inquinamento, è proprio il paesaggio a rappresentare il punto centrale di questo film come di tutta l’opera di Zanzotto.
Italia 2021 (75′)
No, tu non mi hai mai tradito [paesaggio]…
…tu dài, distribuisci con dolcezza e con lene distrazione
il bene dell’identità, dell’”io”, che perennemente poi torna,
tessendo infinite autoconciliazioni: da te, per te, in te
Andrea Zanzotto – Sovrimpressioni
Note di regia
L’opera poetica di Zanzotto ha da sempre cercato di osservare e definire il paesaggio in un modo che non fosse didascalico e che, partendo dalla realtà, fosse in grado di scorgerne i cambiamenti, i rischi, le alterazioni, applicando talvolta uno sguardo deformante. La domanda da cui siamo partiti nella realizzazione di questo lavoro è stata: che cosa può fare il cinema oggi per esprimere appieno, nel profondo, il senso della poesia di Zanzotto? Accanto ad un attraversamento delle sue opere, del suo vissuto, dei suoi luoghi, l’aspetto cruciale è divenuto allora quello di ricreare, per mezzo delle immagini di questo film, quel medesimo rapporto tra realtà e ‘alterazione del reale’ presente nella sua poesia.
Alla base di questo film c’è inoltre una duplice ricerca visiva. La prima è stata compiuta esplorando i luoghi più cari al poeta, quali i Palù, i conglomerati, le Fontane bianche, le prealpi dolomitiche, al fine di mettere in risalto quella sua idea di paesaggio fatta al contempo di natura e di storia, di ambiente e di intervento umano. la seconda è stata realizzata attraverso un ampio novero di materiali d’archivio (più di 100 reperti, per circa 200 ore di materiali) in cui ricercare indicazioni, tracce suggestioni che hanno fatto del pensiero di Zanzotto una voce in grado di anticipare i rischi e i pericoli a cui l’ambiente sta andando incontro oggi. Questo film documentario vuole dunque tentare di definire Zanzotto e la sua opera restituendone il valore profondo, i richiami, gli echi, le suggestioni dettate dal suo pensiero poetico, provando a raccontare come il cinema, con le sue immagini e i suoi suoni, possa restituire il pensiero di Zanzotto, quello stesso pensiero, quella stessa meccanica, che sta alla base della sua poesia.
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