1883

Taylor Sheridan, Ben Richardson, Christina Alexandra Voros

Il viaggio di una carovana di emigrati tedeschi dal Texas all’Oregon, guidata da due anziani ex militari e affiancata da un’intraprendente famiglia di pionieri. Un’avventura cinematograficamente affascinante ma piena di insidie e dolorose esperienze per i protagonisti che ridimensiona, amaramente, il mito della frontiera. Per molti l’Oregon resterà una metà agognata, il Montana si configurerà come destinazione per la famiglia Dutton e ci sarà anche spazio per uno sguardo nostalgico rivolto all’oceano Pacifico.

serie televisiva in 10 episodi:
1883 – Dietro di noi, l’abisso – Il fiume – Il guado – La ferocia della libertà – Annoiare il diavolo
Saetta dai Capelli Gialli – Il pianto della resa –  Nuvole che si rincorrono – Questo non è il tuo paradiso

USA 2021-2022

  È folgorante l’incipit di 1883. L’io narrante che dà voce ai pensieri di Elsa toglie subito ogni illusione rispetto all’idea classica dell’epopea del West. E, quando esplode l’azione, lo scontro tra gli indiani e l’indomita ragazza concretizza tragicamente, con quella freccia piantata nel ventre, il suo destino. Taylor Sheridan non si fa remore di anticipare, con lo scioccante inizio, il probabile esito della narrazione; anzi sembra quasi voler spiazzare lo spettatore lasciandolo nel dubbio che quello spoiler sia solo una tappa minacciosa di un percorso iniziatico nel quale ad Elsa potrà forse arridere un futuro radioso. Per scoprirlo occorrerà lasciarsi avvincere dalla complessità della narrazione cha fa cardine sui tanti protagonisti: Joseph, capo carovana volitivo quanto sprovveduto – l’ormai anziano sergente Thomas che da Noemi, giovane vedova gitana, imparerà la spontaneità degli affetti – i cowboy Wade, Ennis e Colton, sempre in sella, sempre senza esitazioni nell’affrontare l’impervio cammino tra fiumi e praterie. Tutti indispensabili per sviluppare una visione della “conquista del West” in cui ognuno diventa tassello fondamentale di un percorso di speranze e delusioni, di sentimenti inaspettati e di drammi ineluttabili. La figura guida è il capitano Shea Brennan, che ha alle spalle il trauma della perdita della moglie e della figlia e che nel suo incarico cerca una motivazione che tamponi il desiderio di chiudere anzitempo la propria vita. Ma il fulcro della storia sta all’interno della famiglia Dutton: James, padre granitico dal cuore sempre pulsante di umanità, Margaret, moglie obbediente ma mai sottomessa e sempre amorevolmente attenta al piccolo John, e infine lei, Elsa che passa da stranita ragazza di città, entusiasta della nuova esperienza, a smagata cowgirl, scoprendo via via le contraddizioni della natura selvaggia (materna e crudele), l’emozione dell’innamoramento (prima per Ennis, poi per l’indiano Sam), lo strazio della morte e della vendetta e le inesorabili beffe del destino. 1883 concede qualche smanceria di troppo a Elsa-Lightning Yellow Hair, ma sa far scorrere con empatia l’avventura collettiva, scandita dall’accogliente fascino di vallate sconfinate e dall’imprevedibile alternarsi della furia degli elementi; fino ad arrivare, con ineluttabile coerenza, a quanto premesso nelle scene iniziali. Ciò che emerge comunque, alla distanza, è la forza della scrittura di Sheridan. Al di la della introspettive riflessioni dell’io narrante di Elsa, è lo sviluppo della sceneggiatura che convince e affascina, capace di avvolgere lo spettatore in un dolore partecipato, nel muto stupore condiviso per l’aura mitica del western: è un respiro fordiano quello che aleggia in sottofondo…

Ezio Leoni


un prequel che fa “storia” a sé

tra gli interpreti: Sam Elliott (Shea Brennan), LaMonica Garrett (Thomas), Marc Rissmann (Josef), Tim McGraw (James Dutton), Faith Hill (Margaret Dutton), Isabel May (Elsa Dutton), Audie Rick (John Dutton), Eric Nelsen (Ennis), James Landry Hébert (Wade), Noah Le Gros (Colton), Noemi, Gratiela Brancusi (Noemi), Anna Fiamora (Risa, moglie di Josef), James Jordan (Cookie, il cuoco), Martin Sensmeier (Sam, guerriero Comanche)

NOTE:
Taylor Sheridan, fattosi un nome con sceneggiature come Sicario e Hell or High Water (2015 e 2016), prima di arrivare alla notorietà con Yellowstone, realizza nel 2017 I segreti di Wind River (sua seconda regia per il grande schermo), un film che amalgama atmosfere thriller e tormenti esistenziali e pone uno sguardo di grande umanità sulla comunità indiana e sulla condizione femminile, coreografando il tutto in un manto innevato dove la ritualità e l’amicizia lasciano il segno più delle tracce del sangue. Uno sguardo “altro” sulla frontiera americana.
Samuel Timothy “Tim” McGraw e Faith Hill sono una coppia anche nella vita. Lui prima che attore (dal 2004 una decina di presenze tra cinema e televisione) è un cantante country-rock con un’importante carriera iniziata nel 1990. Dal 1996 è sposato con la Hill, anche lei cantante (dal 1993) con un ricco curriculum di successi e alcune esperienze precedenti di attrice.
Tre sono i camei “di rango” che compaiono in 1883. Nel secondo episodio, in un flash-back narrato dalla voce off di Elsa, compare Tom Hanks nei panni del generale nordista George Meade che dà conforto all’unionista Dutton, stremato dopo la sconfitta nella battaglia di Antietam. Sempre nel secondo episodio è Billy Bob Thornton lo sceriffo Jim Courtright che, nel saloon di Fort Worth, si fa giustiziere degli uomini che avevano assalito l’accampamento. Infine nel settimo episodio quando, in uno scontro a fuoco con dei ladri di bestiame, Elsa e gli altri stanno per essere sopraffatti, arriva in loro aiuto, Charlie Goodnight, vecchia conoscenza di Shea e Thomas. Lo interpreta proprio l’autore della serie, Taylor Sheridan.

Il punto di partenza è la serie Yellowstone, da questa Sheridan ha creato una linea genealogica con due prequel ambientati in epoche precedenti: 1883 e 1923. In Yellowstone (cinque stagioni al 2023) la figura principale è quella di John Dutton (Kevin Costner), affiancato da Beth Dutton (Kelly Reilly). In 1923 (una stagione) la famiglia Dutton fa capo a Clara (Helen Mirren) e Jacob (Harrison Ford), mentre in 1883 (unica stagione al momento), pur se la genealogia trova riscontro nei quattro Dutton (James, Margaret, Elsa e John), il personaggio di riferimento è Shea Brennan (Sam Elliot).

FRASI:
Episodio 1 – Elsa: “Ricordo la prima volta che l’ho visto. Ho provato a trovare le parole per descriverlo… Ma non ci sono riuscita. Niente mi aveva preparata, né libri, né insegnanti, neppure i miei genitori. Avevo sentito migliaia di storie ma nessuna in grado di descrivere questo posto. Bisognava viverlo di persona per capirlo. Eppure… quando l’ho visto, ho capito anche meno della prima volta in cui avevo dato uno sguardo a questo posto. C’è chi lo chiama il Deserto Americano, altri le Grandi Pianure. Ma quelle frasi sono state inventate da professori dell’università circondati da un’illusione di ordine e fantasia di giusto e sbagliato. Per conoscerlo, devi calpestarlo, sanguinare nella sua polvere, annegare nei suoi fiumi. Allora il suo nome ti sarà chiaro: è l’inferno e ci sono demoni dappertutto… Ma se questo è l’inferno e ci sono dentro…Allora devo essere un demone anch’io. E sono già morta.”
Episodio 2 – Elsa: “Libertà… Per molti, è un’idea, un pensiero astratto che riguarda il controllo. Quella non è libertà, è indipendenza. Libertà è cavalcare a perdifiato su una terra selvaggia senza una cognizione del tempo tranne quello che stai vivendo…”
Episodio 3 – Elsa: “Ripensandoci, esistevano due viaggi:uno pieno di pericoli, morte e disperazione; l’altro, di avventure e meraviglie. Io stavo facendo quest’ultimo, e mi piaceva molto… Non avevo abbastanza esperienza per capire che si sarebbero scontrati, non potevo immaginare quanto crudele e indifferente può essere questo mondo. Al mondo non importa se muori, non ascolterà le tue urla. Se sanguini in terra, la terra lo assorbirà; non gl’importa che sei ferito. Mi sono detta, quando incontrerò Dio sarà la prima cosa che gli chiederò: «Perché creare un mondo di tale meraviglia, per poi riempirlo di mostri? Perché fare fiori e i serpenti che ci si nascondono sotto? A cosa serve un tornado?» Poi ho capito: non l’aveva fatto per noi.”
Episodio 4 – Elsa: “Mi sentivo immune ai pericoli di questo luogo, come se la terra ed io avessimo raggiunto un accordo: passare illesa fintanto che l’amassi. E l’ho fatto; mi piaceva tutto. Ma attraversare il Brazos mi ha insegnato che non c’erano accordi. Non importa quanto l’amassimo, la terra non ci avrebbe mai ricambiato il nostro amore.
Episodio 6 – capitano Shea: “Ti dico un segreto. Ti dirò perché sono ancora qui a respirare oggi. Sto andando verso l’oceano” – Elsa: “L’oceano?” – Shea: “Un esploratore Apache una volta mi disse che quando ami qualcuno le anime si scambiano tra loro. Se ne prendono un pezzo tuo e tu prendi un pezzo della loro. Ma quando il tuo amore muore… Un pezzetto di te muore con lui; ecco perché stai così male. Ma il suo pezzetto c’è ancora dentro di te, e può usare i tuoi occhi per vedere il mondo. Quindi, porto mia moglie all’oceano… E starò seduto sulla spiaggia per farglielo vedere. Quello era il suo sogno. Poi andrò io a vedere lei. Quello è il mio sogno…

SEQUENZE:
In dieci episodi sono tante le sequenze significative: dai piani lunghi e lunghissimi a configurare il paesaggio all’intensità dei primi piani dedicati ai protagonisti; tutte girate splendidamente nell’evocare la drammaticità degli eventi, fosse l’attraversare un guado o l’affrontare uno scontro a fuoco. Ma non può non essere segnalata ancora una volta quella d’apertura, folgorante e indimenticabile.
Episodio 1: incipit

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