1870. Lonsome Dove – Texas, ai confini del Messico. Augustus McCrae e Woodrow Call, una volta famosi ranger, affrontano le giornate secondo i loro opposti caratteri. Call si affanna nel sistemare il ranch tenendo impegnati i suoi aiutanti, Gus si crogiola in un ozio “attivo” tra uno sguardo ai suoi maiali e il tempo trascorso al saloon dove ama le carte, il whisky e la bella Lorena, una prostituta alla quale si è ormai irrimediabilmente affezionato. Una situazione di stallo, sotto il sole cocente del Texas, che viene destabilizzata dall’arrivo di un vecchio compagno di avventure che, con il suo entusiastico racconto sulla ricchezza dei pascoli del Montana, spinge Call a radunare una grande mandria di buoi e cavalli convincendo Gus e gli altri a condurla a Nord, oltre lo Yellowstone. Lungo il cammino altri personaggi arricchiscono il racconto e, prima di raggiungere la meta, verranno alla luce complesse dinamiche interpersonali, torneranno a farsi minacciose le ombre dell’Ovest selvaggio, la morte segnerà crudelmente il cammino di alcuni e neppure il placido sorriso di Gus potrà stemperare l’amarezza di un destino beffardo.
film televisivo in 4 episodi
USA 1989 (384′)
Il fascino della prateria, la nostalgia delle occasioni perdute e dei valori di un mondo mitico che sta scomparendo pervadono, con un’intensità letteraria memorabile, l’avvincente e nostalgica narrazione di McMurtry. Gus e Call entrano nel cuore, quali indimenticabili protagonisti dell’epopea del West.
La resa filmica della trasposizione di Simon Wincer è certo subalterna alla straordinaria efficacia narrativa della pagina scritta di Lonesome Dove, capolavoro di malinconia ed eroismo. Era difficile raggiungere una altrettanto memorabile qualità cinematografica, ma il pregio della serie (oltre ad essere un’antesignana del genere) sta nella scelta degli attori che caratterizzano al meglio le figure di protagonisti e comprimari di questa grande saga western. Su tutti Robert Duvall che interpreta magnificamente il ciarliero Gus, Tommy Lee Jones, perfetto nel ruolo dell’ispido Call, e Diane Lane che ha la bellezza e la dolcezza giuste per Lorena.
SEQUENZE:
Non mancano comunque sequenze che, con la forza delle immagini, rendono giustizia all’intensità narrativa del romanzo. È il caso della furia con cui Call si scaglia contro lo scout dell’esercito che sta picchiando a sangue lo sventurato Dish.
DIALOGO (tra Gus e Call):
“Non pensi mai che tutto quello che abbiamo fatto è stato un errore? Guardala dal punto di vista della natura. Se ci sono abbastanza serpenti, un posto non viene invaso dai ratti e da altre bestiacce. Secondo me, indiani e banditi hanno la stessa funzione. Se li lasci stare, non sarai costretto ad attraversare questi maledetti insediamenti. – Non sei costretto ad attraversarli. Che male ti fanno? – Se era la civiltà che cercavo, restavo nel Tennessee a guadagnarmi da vivere scrivendo poesie. Io e te abbiamo lavorato troppo bene. Abbiamo fatto fuori tutti quelli che rendevano interessante questo paese.“
Deets | Newt | Pea Eye | Bolivar | Dish | Jake |
Po Campo | July Johnson | Elmira | Roscoe Brown | Blue Duck | Clara |
NOTE:
Peter Bogdanovich reduce da L’ultimo spettacolo (1971, dove rendeva omaggio a Il fiume rosso), voleva cimentarsi in un vero western e preparò con Larry McMurtry una sceneggiatura che fu accolta con favore dagli studios, ma non trovò riscontro negli attori che McMurtry e Bogdanovich avevano in mente (Jimmy Stewart , Henry Fonda e John Wayne, sconsigliato proprio da John Ford). Ci vollero 12 anni perché McMurtry potesse riprendere in mano la stesura (sembra pagando 35.000 $ per riacquistarne i diritti) e riadattarla in forma di romanzo in Lonsome Dove (premio Pulitzer del 1984)
È una romanticheria cinefila la scelta del nome della protagonista femminile. Lorena è il titolo di una mitica canzone del West, che si ritrova in tanti titoli western, a cominciare da Sentieri selvaggi
Tutte e quattro le parti che compongono il maxi-film sono reperibili (in versione italiana) a visione libera su YouTube, Ecco i link diretti: