Stéphane, padre di due figli oramai cresciuti, si mantiene portando avanti un piccolo ristorante. Un giorno parte per la Corea per trovare una donna di nome Soo che ha conosciuto su Instagram. Ma all’incontro in aeroporto Soo non si presenta. Stéphane inizia così a vagare per la città…
#JeSuisLà
Francia/Belgio 2019 (98′)
Un ponte tra due paesi lontanissimi e diversissimi come la Francia e la Corea del Sud è sempre possibile se i toni sono quelli della commedia (…) #IoSonoQui è in fondo un film su una ricerca. Si parte dalla Francia e in particolare dai Paesi Baschi dove vive Stephane, uno chef di successo che ha rilevato il ristorante di suo padre. Divorziato ma in buoni rapporti con la moglie e due figli grandi, pur non mancando di niente, sembra trovare gioia unicamente nel confronto con un’amica conosciuta su Internet, in particolare su Instagram, Soo, misteriosa artista sudcoreana con cui condivide tutto e in particolare la passione per l’arte, per i ciliegi in fiore. Si instaura tra i due una fitta corrispondenza virtuale senza rimanere intrappolati dalle barriere linguistiche. In seguito ad un incidente automobilistico, causato proprio perché stava chattando con l’amica digitale, Stephane decide di partire per Seoul e conoscere finalmente Soo, abbandonando tutte le sue certezze e la sua routine. Ma lei non si presenta all’appuntamento e lui comincia a vagare per la capitale asiatica alla ricerca della donna, scoprendo qualcosa di nuovo o di dimenticato di se stesso.La regia è firmata da Eric Lartigau celebre per La famiglia Bélier e il cast è uno dei punti di forza di #IoSonoQui. A cominciare da Alain Chabat chiamato ad interpretare il ruolo di Stephane. L’attore, alla terza collaborazione con Éric Lartiga, è famosissimo in Francia dopo aver interpretato Giulio Cesare nella trasposizione Asterix et Obelix: Missione Cleopatra. Mentre nella parte di Soo troviamo l’eclettica attrice, cantante e fotografa coreana Bae Doona, che in molti ricorderanno sia nel film Cloud Atlas sia nella spettacolare serie Sense8.
Massimiliano Carbonaro – mymovies.it
#Iosonoqui si muove con disinvoltura tra gli stereotipi del “pesce fuor d’acqua” e dei facili disorientamenti culturali tra paesi lontani. A ciò aggiunge una spruzzata di commedia digitale che arriva a toccare anche il titolo, e che sovrappone sessioni di messaggistica e conteggi di condivisioni a ogni passaggio delle avventure del povero Stéphane, che si ritrova star dei social suo malgrado. Facile perdere di vista la sostanza in mezzo a tante facili suggestioni, ma Lartigau conserva un’onestà di fondo nel modo in cui guarda ai sentimenti confusi di quest’uomo, non soltanto amante potenziale che decide di mollare tutto e attraversare il pianeta, ma anche padre che avrà modo di rispecchiarsi nei due figli. Il motore inconsapevole della storia è Doona Bae, attrice coreana dal profilo internazionale che ha lavorato con Kore-eda, Park Chan-wook e Bong Joon-ho, qui però definita più dall’assenza che dalla presenza (riuscirà comunque a essere più di una proiezione ideale maschile ricordando al protagonista l’importanza dell’intelligenza emotiva). A inseguirla è Alain Chabat, attore e regista del cinema popolare francese: a lui il merito di disegnare un protagonista che è sì sprovveduto, ma con una certa incrollabile fiducia di fondo. Finirà per trasformarsi in sicurezza e conoscenza di sé, in una storia che è anche una parabola molto educativa su come anteporre l’azione al pensiero, e non soltanto perché fa impennare il numero di followe
Tommaso Tocci – mymovies.it