La signora dello zoo di Varsavia

Niki Caro

Sul finire del 1939, le truppe naziste bombardano la capitale polacca, riducendo il famoso zoo a un cumulo di macerie. Il direttore della struttura e sua moglie (Jessica Chastain) assistono impotenti all’occupazione del Paese e alla costruzione del ghetto ebraico. Ma con l’inizio delle deportazioni, nel 1942, la coppia si mobilita per nascondere intere famiglie di ebrei all’interno del giardino zoologico Una vicenda realmente accaduta capace di avvincere anche grazie alla luminosa presenza di Jessica Chastain che conferisce vibratile spessore umano a questo magnifico personaggio di «giusto» ritagliato dalla realtà.


The Zookeeper’s Wife
USA 2017 (127′)
CANNES 72°: miglior sceneggiatura

Con Jessica Chastain in un personaggio di dolce e grintosa eroina cucitole su misura (…) il film di Niki Caro si colloca nella buona media qualitativa dei film sull’odissea di Varsavia. Niki Caro racconta bene (sa come toccare le corde emozionali) e copre le due ore senza cadute di tensione. Pur navigando nelle acque del già visto (quante volte abbiamo visto le deportazioni sullo schermo) azzecca non di rado qualche momento di livello inconsueto. Come il vagabondare per Varsavia degli animali in libertà dopo il bombardamento germanico. Come la magica apparizione del Dottor Korczak l’«angelo del ghetto» che dice no a Zabinski che gli offre luna possibilità di fuga.

Giorgio Carbone – Libero

Sciamma,Ispirato alla storia vera di Jan e Antonina Zabinski, un film perfetto per essere visto nelle scuole, didascalico nella sceneggiatura ma comunque capace di raccontare una vicenda realmente accaduta capace di interessare e incuriosire. Non il classico film sulla Seconda guerra mondiale, La signora dello zoo di Varsavia è una pellicola molto avvincente nella primissima parte, capace di regalare qualche guizzo e di costruire al meglio il personaggio della protagonista, interpretata da un’intensa Jessica Chastain. Peccato che con il passare dei minuti ci siano numerose sequenze di troppo, un po’ forzate e prolisse, tanto da abbassare il ritmo della pellicola e, di conseguenza, anche il livello generale. Il risultato finale è un film con diversi difetti (durata troppo lunga, compresa) e con alcuni passaggi eccessivamente retorici, ma che lascia comunque qualcosa da ricordare allo spettatore al termine della visione. Alla base c’è un libro di Diane Ackerman che racconta la vicende dei coniugi Zabinski.

longtake

Sulla base del romanzo di Diana Ackerman, a sua volta ispirato dai diari di Antonina, il film di Niki Caro sceglie un passo da racconto classico, ricostruendo con cura l’epoca senza eccedere nei toni drammatici, tanto la materia parla da sola. Affidato a Daniel Brühl, l’hitleriano di turno acquista una qualche sfumatura senza per questo perdere il suo torvo, odioso carattere; e la luminosa Jessica Chastain conferisce vibratile spessore umano a questo magnifico personaggio di «giusto» ritagliato dalla realtà…

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa

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