Nel 1990, un sesto della popolazione del Bhutan venne esiliato perché chiedeva maggiori diritti democratici al sovrano. Il film segue le vicende di Sarita, una ragazza di 13 anni nata in un campo profughi del Nepal dove vivono oltre 100.000 esiliati e il racconto combina con originalità musical e documentario. L’ironia diventa la sorprendente arma per raccontare una tragedia.
Italia/Germania 2019 (89′)
Nel 1990, un sesto della popolazione del Bhutan venne esiliato perché chiedeva maggiori diritti democratici al sovrano. Il film segue le vicende di Sarita, una ragazza di 13 anni nata a Khudunabari, un campo profughi in Nepal dove vivono oltre 100.000 esiliati bhutanesi. Ora verranno “ricollocati”: migliaia di famiglie saranno costrette a emigrare e la loro identità Lotshampa scomparirà per sempre. La vicenda è raccontata direttamente dalle testimonianze dei rifugiati in un modo tutto nuovo, combinando due generi apparentemente molto distanti fra loro: il musical e il documentario. Così l’ironia diventa la sorprendente arma per raccontare una tragedia e i rifugiati non si limiteranno a raccontare il loro passato e la perdita della loro identità ma lo canteranno e lo danzeranno attraverso le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi e le coreografie di Matteo Gastaldo.
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