Filippine 2018 – 1h 34’
TORINO – È la droga il filo rosso che lega Alpha, The Right to Kill al precedente Ma’ Rosa. E la continuità del nuovo film di Brillante Mendoza va oltre lo spunto narrativo, si concretizza nello stesso stile frenetico, nel caos di vicoli in cui la macchina da presa sta addosso ai suoi personaggi.
In partenza, con la celebrazione degli interventi delle forze speciali (Swat) per debellare i narcotraffico, Mendoza sembra prendere una piega fiduciosa nella politica interventista della polizia: l’obiettivo è Abel, uno dei principali signori della droga di Manila, e l’agente Moises Espino, con l’aiuto di Elijah, un piccolo spacciatore divenuto informatore, conduce con successo l’operazione: un vero scontro armato negli slums fra la Swat e la gang. Ben presto però lo scenario cambia, Espino ha le mani in pasta per accaparrarsi droga e denaro, Elijah è così ingenuo da tentare la stessa sporca via. Quando le maglie si stringeranno su di lui, Espino non avrà pietà.
Ma è il mondo tutto, forze dell’ordine, vertici e politica che Brillante Mendoza denuncia essere impietosamente cinico e brutale. Teso come un noir-movie americano, amaro come tanto cinema del regista filippino, Alpha, The Right to Kill riesce a spiazzare e indignare insieme, ci immerge semidocumentaristicamente nella squallida realtà di Manila, ma con un ritmo memorabile, che non dà tregua. Quello di Mendoza è una pessimismo cinematografico che grida vendetta per un popolo abbandonato dalla giustizia e dalla speranza.
ezio leoni – MCmagazine 48