In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi

James Franco

America, anni Trenta. Sullo sfondo della Grande Depressione, Mac e Jim, due attivisti politici, si infiltrano in un gruppo di braccianti raccoglitori di mele della California, per convincerli a scioperare e lottare contro i padroni per il riconoscimento dei propri diritti. Ben presto, però, il gruppo si anima di una vita propria, sospinto da Mac disposto a tutto per la causa in cui crede, anche a dare una drammatica spinta agli eventi. James Franco trasponendo sullo schermo la prima grande opera di Steinbeck (La
battaglia -1936) stempera qui lo stile ruvido delle sue precedenti regie e sa cucirsi addosso un personaggio ricco di mistero e ambiguità perfetto per le sue corde.

 

 

USA 2015 – 1h 50’

Dopo Faulkner e McCarthy, James Franco pesca da Steinbeck, da un romanzo duro e coraggioso, in cui il narratore californiano metteva sotto inchiesta tutte le parti in causa, al di là delle proprie simpatie ideologiche, sviluppando su un registro tragico l’aggettivo del titolo, In Dubious Battle. Franco rimescola le carte, riducendo drasticamente il ruolo del dottore e rubandogli il punto di vista per affidarlo a quello del giovane Jim, attorno al quale costruisce un vero e proprio romanzo di formazione. Per sé, il regista tiene la parte del cattivo maestro Mac: un ruolo tutt’altro che secondario, e anzi il più sfaccettato e a suo modo eroico, che Franco contiene saggiamente dentro un’interpretazione senza esagerazioni.

 

Altrove, invece, nella scrittura dei capitoli nodali in termini di plot, così come in molti dialoghi, anziché operare in levare, su un terreno di per sé già denso, la regia opta per ispessire l’epos romanzesco(…) Emblematiche, in questo senso, sono le scene dei comizi. Per un romanzo che si è segnalato da subito ed è rimasto noto per la verità del linguaggio – vale a dire per la ricerca, laboriosa e creativa, di quel realismo linguistico – la trasposizione sullo schermo (…) si limita ad alzare il tono della voce dell’oratore di turno, nelle scene dei comizi che precedono il passaggio all’azione dei lavoratori e punteggiano il loro cammino verso la disfatta.
Lo spirito di denuncia è intatto, così come la forza dei temi in gioco e l’emozione che in certi momenti ne deriva, anche se (…) l’ambizione di farne un classico nato, con tanto di retorica musicale e partecipazione massiccia di attori noti, ne appesantisce inutilmente la fattura.

 

Marianna Cappi – mymovies.it

La forza di In Dubious Battle sta nella sua asciuttezza. Quello stile scarno, ruvido e imperfetto che caratterizza la maggior parte delle regie di James Franco qui è stemperato da un montaggio che si prende i tempi necessari per seguire lo sviluppo dell’azione. Il dolce paesaggio californiano, illuminato dalla luce tutta speciale delle location, contribuisce a donare un’estetica personale a un film dall’impianto classico. La misura che possiamo apprezzare scena dopo scena ci spinge a perdonare qualche eccesso come la pomposa citazione de Il quarto stato di Pellizza da Volpedo durante la marcia dei scioperanti. Visto il tema, son molti i momenti particolarmente violenti e suggestivi, ma il regista tiene sotto controllo la situazione (…)

 

La componente emotiva del film è incarnata nel personaggio di Nat Wolff, appassionato, idealista, profondamente umano. La performance dell’attore è senza dubbio una delle cose migliori del film. La sua dedizione alla causa non scevra da dubbi, la sua ingenuità, la tenera storia d’amore con la ragazza madre di Selena Gomez, lo rendono ingrediente essenziale dell’opera. Il suo Jim, erede ideale di Mac, è combattuto tra il destino di leader politico e il desiderio di una vita tranquilla. È questo dissidio interiore che anima la seconda parte del film, affiancandosi al filone principale delle lotte degli scioperanti e movimentando la narrazione…

Valentina D’Amico – movieplayer.it

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